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MORFOLOGIA: IL CAPPELLO

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Il cappello di uno sporoforo solitamente da giovane si presenta convesso e con l’orlo ripiegato su se stesso in modo da garantire una maggiore protezione alla parte imeniale. Con l’età tende sempre più ad appianarsi, fino anche a divenire concavo, per permettere una migliore diffusione delle spore. Nell’osservarlo ha importanza rilevare forma, colore, rivestimento, dimensioni, e ornamenti. La forma può essere regolare, ossia emisferica, convessa, piano-convessa, campanulata, conica, imbutiforme, depressa o incavata; oppure irregolare, sessile (priva di gambo), gibbosa (rivestita da prominenze irregolari), dimidata, flabelliforme, mensoliforme, o spatoliforme.

 

Al centro può presentarsi anche incavata o imbutiforme, oppure umbonata con un umbone conico e ottuso. Per quanto riguarda le dimensioni, convenzionalmente si considerano cappelli piccoli quelli con la misura del diametro orizzontale inferiore a 5 cm di media; medi quelli compresi fra 5 e 10 cm; grandi quelli di dimensioni maggiori. Il colore è un altro fattore di notevole importanza per aiutarci a riconoscere un fungo, ma dobbiamo fare attenzione poiché esistono molte sfumature e variabili in natura che spesso danno origini a esemplari molto particolari e di difficile interpretazione, inoltre alcuni funghi hanno la capacità di assorbire molta acqua con tempo umido e presentare colorazioni differenti da quelle originarie: in questo caso si osserva il fenomeno dell’igrofaneità.

 

Di notevole importanza è anche l’osservazione del rivestimento: noto come pellicola, cuticola o pellis: in questo caso occorre constatare se e come questo rivestimento sia differenziato e distinto dalla carne sottostante oppure sia separabile, per metà o quarti, dal cappello. In alcune specie la cuticola è assente; in altre si può presentare vischiosa, secca, ruvida, vellutata, villosa, squamata, screpolata; nel primo caso si può appurare la viscosità inumidendo con poca acqua il cappello del fungo asciutto. Un'altra caratteristica importante del cappello è l’orlo: può presentarsi involuto, ossia arrotolato su se stesso (negli esemplari giovani è spesso involuto, perciò s’intende orlo involuto solo quanto tale caratteristica permane anche negli esemplari adulti); revoluto, ovvero arrotolato all’infuori; incurvato, ossia rivolto verso il basso a formare una sorta di bordatura; piano, quando si mantiene regolarmente orizzontale.

 

Si parla inoltre di orlo appendicolato, quando presenta piccole frange del velo parziale o totale; eccedente, quando supera in lunghezza le lamelle; regolare oppure lobato, festonato o sinuoso a seconda del suo andamento. Inoltre bisogna rilevare se presenta scanalature o striature al margine oppure queste sono frutto di una trasparenza a tempo umido che lascia intravedere le lamelle. Come ultime caratteristiche da tenere presenti nell’osservazione del cappello, vi sono le ornamentazioni, ovvero tutto quanto non precedentemente descritto, osservabile sopra al cappello. Queste possono essere suddivise in innate, ossia tipiche della cuticola della specie, oppure adnate/applicate, ossia ornamentazioni generalmente residui di veli o membrane protettive. Fra le innate troviamo le screpolature o areolature, che lasciano intravedere parte della carne sottostante; le fibrillosità; chiazze di vario genere e colorazione. Fra le adnate, si possono osservare le verruche, fioccosità, fibrille asportabili, villosità e tomentosità; squamature, granulazioni oppure anche brandelli della membrana situati al margine, noti come fimbriature.

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