top of page

MORFOLOGIA: IL GAMBO

ezgif.com-webp-to-png (24).png

Gambo o stipite è la parte dello sporoforo che viene direttamente a contatto con il substrato nutritivo. Nella disamina ha fondamentale importanza l’osservazione rapportata rispetto al cappello: sezionando longitudinalmente il fungo noteremo come esiste una linea di continuità omogenea fra gambo e cappello, i funghi detti “omogenei”, oppure come esista una sorta di linea di demarcazione fra gambo e cappello, ossia i funghi “eterogenei” (dove gambo e cappello sono facilmente separabili fra loro. Inoltre occorre osservare la posizione che occupa rispetto al cappello: il gambo viene chiamato eccentrico se posizionato non perfettamente al centro, laterale se inserito lateralmente, centrale se coincide col centro del cappello.

 

A livello strutturale può presentarsi carnoso, ossia senza strutture fibrose interne; fibroso, ossia con presenza di strutture fibrose capaci di fendersi; corticato, se a una zona esterna dura ne corrisponde una interna molle e spugnosa e cartilagineo, ovvero in grado di piegarsi senza fratturarsi. Ulteriori osservazioni sulla struttura, variabili in quanto possono cambiare a seconda della maturazione e dello stato di conservazione del fungo, portano a descrivere se un gambo è pieno o cavo, tubuloso (a parete sottile) o fistoloso (a parete spessa), farcito o cavernoso (con strutture midollose interne). Passando alle forme del gambo, la più diffusa è quella cilindrica classica, attenuata verso l’apice e talvolta claviforme. Nei gambi possono osservare forme particolari e molto varie, da massicce a esili, da tozze a obese; attenuate in basso o radicanti; alcune specie possono poi presentare, all’estremità inferiore del gambo i rizoidi, residui di resti miceliari o gli sclerozi, piccoli aggregati di ife avvolte e ramificate somiglianti a una piccola pallina. I gambi più diffusi, quelli bulbosi, possono inoltre presentarsi con forme ovoidali, napiformi (a guisa di rapa), bulbillosi (con bulbo appena accentuato), e marginati (dalla forma di cono rovesciato).

 

Riguardo alla superficie, anteposto il fatto può essere rivestita da veli, ornamenti e decorazioni (vedi paragrafo successivo), si può presentare asciutta o glutinosa o vischiosa con tempo umido. Il colore solitamente è differente da quello del cappello, talvolta più chiaro, ma anche concolore; in alcuni funghi sono presenti delle piccole macchie di colore rosato, bruno o azzurrognolo che ne facilitano l’identificazione. Sul gambo si possono poi osservare alcune particolari strutture che ne caratterizzano l’aspetto. In molte specie lo sporoforo, allo stato iniziale della sua esistenza, si presenta avvolto in una membrana, nota come velo generale, che può essere membranoso, robusto e dare origini a volva, posta alla base del gambo; verruche, sul cappello; squamosità a guisa di calza sul gambo, armilla, piccolo anello, anello doppio; nel caso sia sottile si disintegra dando origine a volve dissociate, mucillagini viscose, pruine, fioccosità, granulazioni e altro.

 

Può anche sparire completamente, senza lasciare tracce: in quest’ultimo caso si parla di velo generale nullo. La volva, può presentarsi membranosa, libera, ben distinta, staccata dal gambo o anche aderente, oppure circoncisa, ossia tagliata circolarmente intorno al gambo, senza formare lembi staccati da esso. Esiste poi il velo parziale, ossia un intreccio di ife che, disteso fra orlo del cappello e parte superiore del gambo, protegge l’imenoforo. Sviluppandosi, si lacera e ricade sul gambo formando un anello, come accade nel genereAmanita. Un altro tipo di velo parziale è la cortina, caratteristica del genere Cortinarius: è un velo lanuginoso posto fra gambo e cappello, del quale rimane nel fungo adulto traccia sottoforma di piccola zona anulare alla base, colorata dalle spore scure. Altre ornamentazioni che si possono osservare sono le bande, squamature, granulazioni, gli scrobicoli e il reticolo, tipico delle Boletaceae.

bottom of page