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Muflone (Ovis musimon)

Aggiornamento: 22 mag 2021

Fra gli abitanti del bosco, il muflone (Ovis musimon) è un mammifero artiodattilo della famiglia dei Bovidi; si tratta di una specie ormai quasi estinta nei luoghi d'origine (Corsica e Sardegna), progenitore della pecora domestica é infatti l’unica pecora selvatica italiana. E' stata introdotta sulle Alpi e in altre zone montuose d'Europa per finalità venatorie. Attualmente la specie è diffusa in numerose località europee, principalmente nell'area centrale ed orientale. In Italia il muflone è largamente diffuso, in maniera più estesa nella parte centro meridionale della penisola, ma popolazioni cospicue sono presenti anche nella catena alpina. Nelle zone d'origine frequenta il bosco mediterraneo, ma è un animale piuttosto adattabile: nelle zone alpine vive su pascoli rocciosi, in branchi solitamente costituiti da femmine e piccoli. I maschi - specie anziani - vivono invece, stagione degli amori a parte, da soli. Sulle Alpi frequenta nel periodo estivo zone anche elevate, ma d'inverno, non avendo uno zoccolo adatto agli spostamenti sulla neve, tende a vivere a quote più basse. Il muflone predilige gli ambienti aperti in aree collinari, spesso con presenza di aree rocciose dove potersi rifugiare in caso di pericolo; tuttavia si è adattato a una grande varietà di habitat, dalle foreste di conifere ai boschi di latifoglie anche con fitto sottobosco, raggiungendo anche altitudini di 1.500 metri.

Maschi adulti di muflone in una radura montana alpina. Foto © Losonsky


Caratteristiche fisiche

Il peso medio di un muflone adulto va dai 25 chili delle femmine, ad un massimo di 50 chili nei maschi, con un’altezza di circa 75 centimetri. Il muflone misura da 90 a 130 centimetri. Si tratta di una sorta di pecora selvatica piuttosto piccola, con corpo tozzo e pelo corto, non lanoso, più lungo sul petto. Durante l'inverno la breve lanetta s'infittisce ed il mantello risulta più spesso. Il pelo è ispido e di colore fulvo d'estate e bruno scuro d'inverno, con tonalità grigiastre e nerastre su spalle e collo: il muso, la parte interna delle orecchie, un cerchio perioculare, il ventre, il posteriore e la parte distale delle zampe sono bianchi. Nei maschi spesso è presente una "sella" bianca sul dorso, assente nelle femmine, che sono di colore marroncino. Caratteristica unica dei maschi è la presenza sul cranio di due grosse e robuste corna perenni (non le perdono annualmente così come avviene nel capriolo e nel cervo) a forma di spirale, che possono misurare fino a 75 centimetri, e pesare fino a 4-6 chili, fisse su una base d'osso, che hanno crescita continua con tendenza alla spiralizzazione in senso laterale. Le corna del muflone hanno un alto effetto spettacolare, che rende in particolare i vecchi maschi un trofeo molto ambito dai cacciatori. Si tratta di animali diurni, preferiscono cioè muoversi all’alba e all’imbrunire, e dalle abitudini gregarie: le femmine con i piccoli vivono durante tutto l'arco dell'anno in grossi greggi, mentre i maschi giovani formano gruppi separati e meno consistenti numericamente, di solito composti da animali della stessa età. I maschi più anziani, invece, sono soliti vivere isolati. Come le capre selvatiche, il muflone non assume normalmente un comportamento territoriale, pur possedendo ghiandole odorifere preorbitali, interdigitali e inguinali atte a marcare i confini del territorio: nel caso di conflitti per il territorio o l'accoppiamento, tuttavia, il maschio scuote nervosamente la testa da un lato all'altro in segno di minaccia verso gli avversari.I movimenti del muflone sono agili, vivaci, rapidi e sicuri, anche se l'animale non è molto resistente nella corsa, almeno in pianura; è però un agile scalatore. La voce è un belato simile a quello della capra; dà il segnale di pericolo con un suono fischiante e sibilante.

Un cucciolo di muflone insieme alla mamma. Foto © Lucaar

Come si nutre

Le esigenze alimentari configurano il muflone come un pascolatore puro, ovvero un animale poco selettore nella scelta del cibo, che si adatta moltissimo alle disponibilità alimentari presenti sul territorio. Il muflone è un erbivoro, assai adattabile, bruca fogliame, ghiande, prodotti del sottobosco, in caso di necessità si nutre anche di sola erba, ma in inverno in mancanza di erba rosicchia la corteccia delle piante e bruca le piante dure e coriacee rifiutate dalla maggior parte degli ungulati, riuscendo così a sopravvivere in habitat particolarmente aridi.



Muflone adulto maschio con le possenti corna, a fianco di una femmina. Foto © Tony Millis


La riproduzione

La stagione degli amori cade generalmente fra ottobre e gennaio: in questo periodo, i maschi si avvicinano ai branchi di femmine, attratti dall'odore del loro estro, e competono fra loro per attirarne l'attenzione e potersi quindi accoppiare. I conflitti tra i maschi vengono normalmente risolti con violenti duelli a colpi di corna o con combattimenti spalla a spalla, generalmente senza che gli sfidanti si procurino lesioni gravi, grazie alla forte ritualizzazione del processo. Quando ricorrono ai cozzi con la testa, i due maschi si dispongono frontalmente, sbuffando ed agitando la testa, fino a quando, quasi all'unisono, prendono una breve rincorsa e saltano l'uno contro l'altro con un violento impatto, il cui rumore può essere sentito anche a grande distanza: le grandi corna e le forti ossa craniche e del collo proteggono l'animale da lesioni ossee anche gravi. Il combattimento spalla a spalla, invece, è meno violento, poiché gli animali si spingono reciprocamente con le corna incrociate. Può capitare che le corna dei due sfidanti si incastrino le une con le altre e che perciò i due contendenti, impossibilitati a condurre una vita normale, muoiano di stenti o a causa di predatori nel caso in cui non riescano a liberarsi l'uno dall’altro. Dalla fine di febbraio fino alla fine di aprile, tra le 20 e 22 settimane dopo l’accoppiamento, le femmine gravide si allontanano dal gruppo e partoriscono, isolate, uno o due piccoli, che sono in grado di muoversi e camminare subito dopo la nascita. I cuccioli devono essere allattati ogni quindici minuti circa e sono spesso oggetto di preda da parte dalle aquile e dei branchi di lupi. Quando arriva l'estate, le femmine con la loro prole (ed i giovani maschi, fino ai due anni di età) si riuniscono a formare greggi di 30-40 individui. Le corna spuntano verso il quarto mese di vita e, nei maschi, la maturità arriva al terzo anno d’età; la speranza di vita dei mufloni maschi è di circa 12 anni, mentre le femmine sono generalmente più longeve, vivendo infatti anche oltre i 15 anni.


Rapporti con l'uomo

L'esistenza del muflone è indissolubilmente legata a quella dell'uomo: è infatti accettata come verosimile dalla maggior parte degli studiosi l'ipotesi che questi animali siano in realtà delle pecore ancestrali, introdotte dall'uomo in ambienti insulari e rinselvatichitesi nel corso dei millenni, piuttosto che dei progenitori dell'attuale pecora (come si è sempre ritenuto fino ad alcuni lustri fa). Da tempo immemore l'uomo ha catturato questi animali selvatici; nei boschi della Sardegna, i cacciatori insidiavano i mufloni attirandoli con l'imitazione del belato delle femmine, anche se la caccia veniva generalmente esercitata all'agguato. Attualmente la caccia viene esercitata unicamente come selezione, nei tempi e con le modalità consentite dalla legge.

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